San Giovanni in Persiceto, 3 aprile 2016
Oggi un grande esordio: prima partita ufficiale nel secondo campo della Reno, che in realtà è il campo dei Blues, cioè i nostri cugini dell’area limitrofa a San Giovanni in Persiceto.
I ragazzi erano un po intimoriti a causa della presenza di uno strato di fettucce verdi sul campo che creavano un tappeto continuo e morbido: dopo aver spiegato loro che si trattava di erba (materiale a loro sconosciuto!) e che non c’era nulla da temere tutto è comunque filato liscio!
Il riscaldamento lasciava presagire il peggio: dopo pochi minuti Paolo Baroni era già zoppo (ginocchiata nell’attaccatura del quadricipite al ginocchio) e Leonardo Vacchi sanguinava copiosamente dal naso (colpo al naso durante a causa di un placcaggio alto).
Stefano Tamberi, per l’occasione medico della partita, cominciava già a rimpiangere il suo tranquillo ed abituale posto in tribuna (grazie a Stefano per la collaborazione).
Finalmente è cominciata la partita.
L’impressione dei primi minuti di gioco è di forte equilibrio.
Entrambe le squadre difendono in maniera aggressiva ed affidano l’attacco ai ball carrier anziché tentare qualche giocata destinata a creare dei buchi nella difesa avversaria.
Dopo 20 minuti giocati per lo più nella metà campo avversaria è finalmente arrivata una meta di Focacci. Purtroppo la meta non è stata trasformata.
Da questo momento la Reno finalmente ricomincia a giocare come una squadra, la palla gira, il mediano di apertura (Faina) fa il suo dovere distribuendo le giocate tra i giocatori della mischia ed i tre quarti.
Proprio a seguito di una apertura di Faina la palla va in mano a Paolo Baroni che, in quanto pilone, fa il suo dovere fino in fondo rompendo tre placcaggi ed andando a schiacciare il pallone in meta. Anche in questo caso niente trasformazione.
Il primo tempo si conclude 10 a 0 per la Reno.
La partita ricomincia e Ferrara affida la sua prima azione al proprio ball carrier, l’estremo Leone. Purtroppo le ottime doti atletiche e il fisico possente dell’estremo gli consentono di rompere i placcaggi dei nostri ragazzi ed andare in meta. Niente trasformazione.
Diventa però una questione di principio!
Anche noi abbiamo un ball carrier di razza e di certo non ha nulla da invidiare al collega Ferrarese.
Per pareggiare la sfida individuale, infatti, solo 3 minuti dopo è Ragazzini che si libera di un nugolo di difensori avversari e porta il pallone in meta.
Questa volta però Faina trasforma, con un importante risvolto emotivo sulla squadra!
Ma Ferrara non si arrende. Di nuovo, dopo un paio di minuti giocati tra la nostra linea di meta e la linea dei 5 metri, Leone nuovamente riesce a sfondare andando in meta. Anche in questo caso non trasformano.
Alcuni minuti di bagarre, con una battaglia all’arma bianca a pochi centimetri dalla linea di meta avversaria contraddistinguono le ultime fasi di gioco.
Rubbini perde la palla in avanti proprio sulla linea di meta, vanificando una buona giocata.
Ma non è finita, i nostri ragazzi riescono infatti a riprendere palla ed è Bollani che conclude una partita che ha giocatto (finalmente!!!) in maniera magistrale con una meta.
Suggello di Faina che trasforma.
Risultato finale Reno 24 – Ferrara 10.
Giocatori (in rigoroso ordine alfabetico): Baroni, Bezzi, Bollani, Chiarati, Cinti, Faina, Fabbri, Focacci, Lamborghini, Lazzari, Mussie, Pancaldi, Perrone, Poletti, Ragazzini, Rosini, Rubbini, Sandron, Tamberi, Troka, Vacchi.
Sarebbe tutto finito qui, se non fosse per i genitori dei ragazzi dei Blues, in particolare la famiglia di Riccardo Bezzi, la famiglia di Davide Cinti e la famiglia di Luca Lazzari, che hanno trasformato il terzo tempo in una festa vera e propria.
Una giornata da incorniciare ed un GRAZIE a caratteri cubitali a tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione (in primis Riccardo Nolfo) per tutto quello che hanno fatto e per il modo splendido in cui sono riusciti a farlo!