Bologna 21 gennaio 2017
Reno Rugby Bologna: 24 – Rugby Colorno: 14
Nella giornata più fredda del campionato, contro l’avversario più temuto del campionato, nella tribuna più frequentata del campionato, si sono consumate le emozioni più forti, appunto, del campionato stesso.
A fianco dei soliti padri, madri, fratelli e sorelle, erano presenti o in qualche modo rappresentati proprio tutti:
– i vertici della società (Presidente e Vice presidente oltre alla dirigenza della categoria);
– allenatori ed ex allenatori del mini rugby (compreso chi ha avuto modo di allenare da piccoli molti giallo blu in campo), ma anche allenatori di altre squadre cittadine;
– vere e proprie istituzioni del rugby bolognese di oggi e di ieri (molto gradita la presenza di una quindicina di giocatori delle due squadre seniores della Reno),
tutti a sostenere loro, gli M&M’s, così carichi di voglia e di responsabilità, confusi da un misto tra il timore reverenziale verso gli avversari primi in classifica, sconfitti di pochissimo a inizio campionato a Colorno, la necessità di tornare a giocare insieme dopo un mese di sosta e la voglia di dimostrare di sapere essere la Reno dal fischio iniziale a quello finale dell’arbitro, a prescindere dalle sue qualità e capacità che, insieme a quelle degli avversari, rappresentano ciò con cui misurare le proprie forze.
Il clima quindi era caldo solo delle preoccupazioni e dei desideri della vigilia, una viglia durata un mese e più, preoccupazioni e desideri che hanno concesso ai ragazzi di Malaguti e Musoni l’impegno agonistico necessario a mantenere fino alla fine la giusta tensione e concentrazione.
Il calcio di inizio ha permesso al Colorno di giocare i primi otto minuti sempre nella metà campo dei padroni di casa, in un pressing sortito nella realizzazione e trasformazione della prima meta.
Con la forza corale degli under 16 gialloblu, dopo una serie ripetuta di maul, Trombetti schiaccia la palla in meta, in posizione di poco a lato rispetto al palo sinistro, che Faina trasforma con una certa sicurezza: al dodicesimo le due squadre erano in parità 7 a 7.
Quindici minuti dopo gli attentissimi e ben disposti avversari bucavano la difesa della Reno e fissavano il risultato del primo tempo con il vantaggio di 7 a 14.
Il secondo tempo è inoltre iniziato con un M&M’s in meno per un giallo preso da Troka allo scadere della prima frazione di gioco; tra il freddo e la tensione che in tribuna si tagliava con il coltello, nessun supporter della Reno avrebbe scommesso che al terzo della ripresa Fabbri pareggiasse il conto delle mete; ma nessuno avrebbe neanche osato scommettere che da meno di dieci metri dalla linea laterale destra del campo Faina riuscisse a trasformare: 14 a 15 a favore del Colorno il conto dei giocatori in campo, 14 pari il risultato al quarto minuto e in tribuna ribolliva nel freddo il desiderio che l’arbitro già fischiasse la fine.
Ma se così fosse stato i suppoters gialloblu si sarebbero veramente accontentati di poco, privandosi della gioia di godere di altre due azioni di forza corale, al limite della zona laterale sinistra del campo, con l’ovale schiacciato in meta da Castelvetri al dodicesimo e da Troka al diciottesimo.
Alla leggera delusione di Faina per non essere riuscito a infilare i piazzati tra i pali, l’ormai mitologico allenatore Elmer Malaguti ha risposto: vedrai che tra qualche anno trasformerai anche da questa posizione.
Cosa dire a conclusione di tutto questo?
Che malgrado il doppio vantaggio della Reno e il bonus già acquisito, gli ultimi dieci minuti di partita sono stati giocati solo nella metà campo del Colorno con altre occasioni sciupate?
Che i ragazzi hanno dimostrato grande carattere e determinazione?
Che la Reno è in testa al campionato under16 Emilia pur avendo giocato una partita in meno?
Tutto vero, ma niente a che vedere rispetto alla tempesta di emozioni e gioie vissute dal rugby gialloblu di Bologna in questa ora e poco più di questo speciale sabato di gennaio a cavallo fra terra e aria, con il testardo Capricorno che lascia spazio all’Acquario ricco di sogni e idealità.
La formazione della Reno:
Baldoni, Perrone (Vittuari st), Ragazzini (Delle Piane st), Faina, Fabbri, Pancaldi, Osti (Poletti st), Popescu (Castelvetri st), Vacchi, Focacci, Troka (Piccagli st), Trombetti, Baroni (Molinelli st), Bollani (Cappello st), Bortolani.