Cus Ferrara Rugby vs Reno Rugby: 24 a 24
Ferrara, 15 ottobre 2017
In una bella e calda giornata di sole, i ragazzi dell’Under 18 della Reno Rugby hanno giocato la prima partita del campionato regionale di categoria che li vedeva opposti ai pari età del CUS
Ferrara Rugby.
L’inizio dell’incontro vede i gialloblu impegnare gli avversari con un gioco veloce ed incisivo che procura, già dai primi minuti, la prima realizzazione e il momentaneo vantaggio.
La reazione dei ragazzi del Ferrara rugby, però, non si fa attendere e si concretizza, qualche minuto dopo, con una meta che riporta in equilibrio l’incontro.
Le successive fasi del confronto vedono un susseguirsi di rapidi cambiamenti di fronte, con un prevalere dei ragazzi di Montaguti nel gioco “al largo”, mentre il Ferrara si affida prevalentemente agli avanti, che contendono agli avversari, spesso con efficacia, il possesso palla.
Una partita piacevole, a tratti avvincente, giocata con intensità fino agli ultimi minuti del tempo regolamentare quando i gialloblu, in svantaggio di una meta, trovano la realizzazione e con la successiva trasformazione agguantano il pareggio, evitando così una sconfitta che sarebbe apparsa davvero immeritata.
Volendo infatti parlare dei valori in campo, possiamo sicuramente riconoscere ai ragazzi della Reno il merito di “aver fatto la partita”, di aver messo in campo un pacchetto di mischia ben organizzato, sicuro ed efficace sia in mischia chiusa che in touche, che ha quasi sempre prevalso sugli avversari.
Bene anche i tre quarti, anche se qualche indecisione ed imprecisione di troppo hanno finito per rallentare le fasi di gioco e fatto emergere un’attitudine non completamente superata, probabile retaggio dell’esperienza maturata nelle categorie inferiori per età all’under 18, quella di adottare giocate “rigide” e ripetitive nell’esecuzione, quindi facilmente leggibili dagli avversari.
Tutto il contrario di quello che “viene lavorato” in allenamento, dove si punta a far acquisire la capacità di utilizzare movimenti diversi in ragione della diversità delle situazioni di gioco e dei comportamenti della difesa avversaria, una capacità di lettura di contesto che porta a cogliere, di volta per volta, la “sopravvenuta debolezza” dello schieramento avversario.
La conseguenza di questi comportamenti è stata la difficoltà di affermare compiutamente il tratto distintivo di questo squadra, emerso evidente sia nella giornata odierna che nelle amichevoli pre-campionato: la qualità nel possesso palla.
Il risultato è stato una quantità di azioni non concretizzate con la schiacciata dell’ovale in meta, anche perché spesso è mancato il supporto dei compagni al portatore di palla, “lasciato solo” a concludere la fase più delicata e difficile dell’intera manovra offensiva. Un’altra “cattiva abitudine”, anch’essa probabile retaggio di “epoche” precedenti, quando la “fisicità” rappresentava il principale fattore di successo dell’azione offensiva: bastava mettere la palla nelle mani del “più grosso” per avere la quasi certezza dell’esito positivo della giocata.
In questa categoria, dove si assiste ad un “livellamento” delle diverse “fisicità”, questo fattore non è, banalmente, più competitivo, non è più che sufficiente, da solo, a fare la differenza in campo.
Probabilmente oggi i ragazzi di Montaguti lo hanno capito a loro spese, visto che potevano superare gli avversari con un punteggio pieno e invece hanno rischiato di perdere l’incontro.
Un’esperienza utile, da capitalizzare, che insieme ai 2 punti guadagnati e al punto di bonus meta, rappresenta sicuramente un “buon inizio” e consente di guardare con fiducia ai prossimi impegni di campionato.