Forlì 14 ottobre 2018
Rugby Forlì 17 – Reno Rugby 56
Arrivare a Forlì già di per sé rende l’idea di vecchi valori quali la forza, la gloria e l’onore; entrati nell’area del campo da rugby, vedere i ragazzi con la tenuta nera e banda superiore rossa, già caldi e carichi, belli corpulenti, un po’ di timore è normale provarlo.
Quando escono dagli spogliatoi uniti e compatti ed entrano in campo correndo il presentimento comincia a non essere dei migliori.
Poi arrivano quelli gialloblu, quasi in fila indiana, con tutta calma, sembra quasi di vederli allo struscio, né tristi né allegri, né concentrati né spensierati, sembrano quasi apatici…
…quel presentimento avresti voluto passasse subito ed invece aumenta a dismisura.
In tribuna qualche genitore della Reno si augura: ma sì, dai, è un bluff!!!
…ed il grido di inizio partita “L’erba cattiva non muore mai, l’erba cattiva non muore mai, l’erba cattiva non muore mai, mai, mai!” riecheggia possente nell’arena come a voler rincuorare gli animi di fede gialloblu.
Le squadre si salutano, si schierano nelle rispettive metà campo, Forlì calcia, il ricevitore della Reno non afferra e l’ovale cade in avanti; mischia, potenza nerabandarossa e in meno di un minuto la Reno è sotto per 7 a 0; chi legge può tranquillamente dedurre cosa diventa il presentimento di cui sopra: la caduta di Macigni nel gioco di Magic infligge meno danni!
Il gioco riprende, appena due minuti e la Reno costringe gli avversari al fallo al limite della propria metà campo; Livio Faina chiama la piazzola, calcia potente, ma non in mezzo ai pali.
Il Forlì riparte dai propri 22, arriva a metà campo, ma Polla Baroni conquista il pallone e si infila di potenza in mezzo a un nuvolo di avversari creando il canale di fronte a Baldo Baldoni prima di cedergli la palla; e Baldo, palla in mano e canale libero, ringrazia Polla e schiaccia la meta centralmente mettendo in condizione Livio Faina di pareggiare i conti.
Al sesto minuto, sul 7 pari, si comincia a vedere un gran bel gioco: le squadre si fronteggiano, un po’ qui, un po’ là nel campo; dopo altri sei minuti la Reno è sui 22 dei padroni di casa e l’apertura Panca Pancaldi calcia in avanti verso la sinistra del campo, scavalcando i difensori; Leo Vacchi e Baldo Baldoni si fiondano sulla palla, Baldo è messo meglio e porta in vantaggio la Reno; ma Livio, calciando da 5 metri dalla laterale sinistra, non trasforma: Forlì 7 Reno 12.
I neribandarossa allora si infuriano e schiacciano i gialloblu sui propri 22 per 3 lunghi minuti, finché non riescono a pareggiare di nuovo i conti: il calcio è difficile quanto il precedente della Reno ed anche questo non entra, ma è di nuovo parità.
Nell’azione seguente gli ospiti conquistano un’altra punizione dentro i 22 avversari, a centro pali; “Livio calcia!!!” si sente urlare dalla panchina, ma i ragazzi vogliono sfondare la difesa nerabandarossa e battono con il mediano Matteo Poletti; i padroni di casa però non sono proprio gli ultimi arrivati, tengono perfettamente posizione, fintanto che non sono costretti a commettere di nuovo fallo all’altezza del palo destro. Ora dalla panchina non è più un invito a calciare, ma un ordine perentorio a non sprecare altri punti e Livio Faina porta la Reno in vantaggio 15 a 12.
Ora le squadre si fronteggiano con una grinta inedita, da entrambi le parti, ma Polla ne ha in abbondanza e con uno scatto felino si tuffa a conquistare una palla morta, rimanendo però a terra mezzo morto pure lui: preoccupazione negli spalti finché non muove la testa, si rialza, e fa comprendere che aveva solo preso un gran pestone in faccia; aveva però costretto gli avversari all’avanti e, dopo la sospensione del tempo per le cure, si riparte con la mischia a metà campo a favore dei gialloblu. La palla esce, viene data a Baldo che calcia e, mentre si lancia ad inseguire l’ovale, viene stoppato da un avversario; punizione dalla metà campo, dove ha rimbalzato la palla: Filo Fabbri viene invitato a precipitarsi verso la laterale sinistra ed è di nuovo meta; la posizione è identica alla precedente, ma questa volta Livio non sbaglia: Forlì 12 Reno 22.
Quattro minuti dopo le mete gialloblu diventano quattro grazie ad Anto Focacci che, coadiuvato dal pacchetto di mischia, riesce a schiacciare la palla sul palo destro; e Livio trasforma facilmente: 12 a 29.
Allo scadere del primo tempo ancora una volta un ottimo calcio di Sacco Sacchetti fa arrivare la palla dentro l’area di meta lateralmente a sinistra: questa volta sono Livio e Filo, entrambi intervenuti all’appuntamento, ma un rimbalzo strano dell’ovale lo fa carambolare addosso a Filo e per la quinta meta occorre ancora attendere.
Quando rientrano le squadre in campo Matteo Cappello e Simone Angelini si siedono in panchina sostituiti da Seba Bollani e Manuel Troka; in realtà Manuel si va a posizionare a flanker mentre Delle Delle Piane si posiziona ad ala.
Ancora un fallo dei neribandarossa in posizione centrale sui propri 22 permette a Livio di allungare ancora: la Reno va a 32 mentre il Forlì resta fermo a 12.
Altra punizione dopo 3 minuti, ma questa volta, da 40 metri, Livio calcia nuovamente fuori; il Forlì riparte quindi dai propri 22, ma è insidioso come un toro inferocito e riesce a schiacciare i gialloblu sulla zona sinistra del campo; finché non trova la terza meta a 5 metri dalla laterale sinistra: non trasformata 17 a 32.
Kevin Molinelli lascia il posto ad Ara Aramini ed il gioco riparte; qui Leo Vacchi trova la sua occasione sempre nei pressi della laterale sinistra: Livio di nuovo non trasforma, per cui 17 a 37.
Ma Forlì non molla mai e, seppure in affanno per la grande pressione della Reno, i neribandarossa costringono più volte i gialloblu al fallo (soprattutto posizioni di fuorigioco per la foga di attacco) ed è proprio Ara a farne le spese prendendo un giallo dopo solo 8 minuti dall’ingresso in campo (dalle mie parti si dice “sfiga”, ma chi legge troverà di certo un appellativo più consono!).
Riccardo Marzolla entra al posto di Matteo Delle Piane, Brenno Osti al posto di un oggi splendido Matteo Poletti e l’equilibrio tra le due squadre non sembra minimamente scalfito dall’uomo in meno tra le fila dei bolognesi.
Al 24mo minuto ancora una preoccupante interruzione, con Luca Panca steso in terra che si tiene il ginocchio; anche questa volta fortunatamente non sembra niente di grave e, alla ripresa del gioco, Miloud Popescu riesce ad infilarsi tra gli avversari portando a 6 le mete a favore della Reno; Livio sistema la piazzola all’altezza dei 22, 10 metri dalla laterale destra, vi sistema sopra il pallone, calcia, l’ovale < vibra in cielo, si sposta verso sinistra, lascia tutti col fiato sospeso e poi colpisce il palo ed entra dentro: Forlì 17 Reno 44.
Finalmente anche Ara può rientrare; ma Panca proprio non ce la fa e, insieme a Perro Perrone e Borto Bortolani, che dal primo minuto siedono in panchina infortunati (ma comunque presenti a sostenere i compagni), si accomoda sulla panchina vicino a Kevin, i due Mattei e Simone, mentre l'altro Matteo, Delle Piane, rientra in campo prendendo il posto di ala, con Livio che slitta a primo centro e Sacco ad apertura.
La parità numerica dei giocatori in campo sembra però tagliare completamente le gambe a Forlì e la Reno è ormai padrona del campo: prima è Manuel Troka a cercare un varco da centro campo verso la fascia destra, ma viene fermato dagli avversari; poco dopo Filo Fabbri da metà campo sulla fascia sinistra vede invece il canale, seppure diagonale, e si infila come un razzo per l'ennesima meta della giornata. Da 8 metri dalla laterale destra Livio trasforma: 15 a 51.
Due minuti dopo la Reno ruba ancora palla in mischia ordinata inserita dal Forlì e dopo un ottimo riciclo la palla arriva a Delle che si invola fino a meta, che, da posizione così angolata, neanche Sacco riesce a trasformare..
La partita si conclude 17 a 56, con grandi applausi per entrambe le formazioni, senza demerito quindi per il Forlì che ha tuttavia subito l'aggressività e la pressione costante dei gialloblu e la loro forte determinazione.
Complimenti ai tecnici Elmer Malaguti e Nicola Musoni che hanno ottimamente gestito i 20 gialloblu in campo:
Molinelli Kevin (Aramini Jacopo), Cappello Matteo (Bollani Sebastiano) e Paolo Baroni in prima linea;
Zanasi Alberto e Vacchi Leonardo seconda linea;
Focacci Antonio, Delle Piane Matteo (Troka Manuel) e Popescu Miloud in terza linea;
Poletti Matteo (Osti Brenno) e Pancaldi Luca (Sacchetti Filippo) mediani;
Sacchetti Filippo (Livio Faina) e Fabbri Filippo centri;
Angelini Simone (Delle Piane Matteo) e Faina Livio (Marzolla Riccardo) ali;
Baldoni Giovanni estremo.
MAN OF THE MATCH: Filippo Fabbri