Bologna, 28 ottobre 2018
Reno Rugby 38 – Rugby Pieve 7
Abbiamo lasciato una settimana fa gli under14 della Reno con 2 men of the match: il capitano Giovanni Faina ed il vice capitano Federico Andreoli.
Li avevamo lasciati in un weekend di nette vittorie di tutte e tre le squadre giovanili della Reno Rugby 1967, con due partite giocate in casa ed entrambe arbitrate dallo stesso giovane arbitro: un arbitro così giovane con il quale è nato un malinteso a causa di eccesso di confidenza e goliardia da parte di alcuni under14 che si sono fermati a guardare la partita dei compagni dell’under18.
Non capita così spesso che lo stesso arbitro ritorni ad arbitrare la stessa squadra la settimana seguente, ma se succede probabilmente non è del tutto un caso: capitano e vice-capitano hanno saputo cogliere l’occasione per chiarire il malinteso e chiedere scusa dell’increscioso accaduto; se l’inondazione di magia può favorire occasioni di questo tipo, non capita neanche tanto spesso di trovare tredicenni pronti a prendersi la responsabilità delle proprie azioni affrontandole a viso aperto.
Inoltre l’inondazione di magia ha fatto sì che, per la partita odierna dell’under14, oltre a Alfredo Sorrini e Marco Ragazzi, siano presenti allenatori degli anni precedenti insieme al Coordinatore Tecnico ed allenatore della prima squadra della Reno; ma non solo: la panchina gialloblu è abitata sia dalle riserve (ben 3, per la prima volta dopo gli infortuni della prima giornata) che da tutti e 5 gli infortunati.
Del resto, neanche un mese fa, i gialloblu avevano battuto i pari età del Rugby Pieve vincendo per soli 3 punti, grazie ad una meta all’ultima azione: non capita neppure tanto spesso di rincontrare gli stessi avversari dopo così poco tempo. I biancoblu di Pieve, la settimana successiva alla sconfitta, hanno battuto la squadra di Ferrara, la stessa con cui i gialloblu domenica 21 hanno ottenuto la loro terza vittoria su tre partite di campionato; il confronto tra il desiderio di conferma e quello di riscossa merita pure così tanta inondazione di magia.
Ma se al terzo minuto del primo tempo, quando l’ormai famoso Diego del Pieve riusciva a penetrare nella difesa gialloblu come una lama nel burro, si poteva pensare che gli ospiti avessero fatto maggiore scorta degli effetti della esondazione, neanche un minuto dopo la palla ovale sembra muoversi da sola tra un trequarti ed un pilone gialloblu ed un altro pilone ed un altro trequarti fino ad arrivare proprio nelle mani di Federico Andreoli che non manca di sfruttare il canale verso la sinistra del campo, volare dietro la linea di meta e schiacciare al centro per facilitare la trasformazione da parte di Giovanni Faina: 7 pari.
Passano altri 3 minuti e lo stesso capitano ha la possibilità di sperimentare, con la complicità dei suoi compagni, la tattica provata in settimana con l’aiuto allenatore Marco Ragazzi: la palla esce dalla mischia ordinata, Giovanni Faina riceve da Filippo Meliconi lanciandosi sulla destra, finta, passaggio, riciclo e lo stesso Faina vola sulla fascia per poi rientrare, schiacciare a centro pali e subito dopo trasformare.
Sul 14 a 7 si assiste ad una decina di minuti in cui le due squadre si fronteggiano con grande energia: questi ragazzi (gialloblu e biancoblu) sono anni che si incontrano sui campi da gioco, si conoscono, si stimano, si temono, si affrontano come leoni, quando si trovano gli uni contro gli altri la magia è comunque di casa. In questa situazione è di nuovo Giovanni Faina a ripagare il mitico “Diego del Pieve” della stessa moneta con cui gli aveva dato la paga tre settimane prima: intercetta un passaggio all’altezza dei 22 difensivi e si lancia praticamente indisturbato verso il centro dei pali per poi provvedere alla terza trasformazione.
La partita continua ad essere bella ed intensa: non manca la combattività, ma intrisa con una reciproca correttezza. Siamo a dieci minuti dalla fine del primo tempo, ma l’esondazione di magia non fa accusare la fatica in nessuno dei due fronti; poi, allo scadere, di nuovo Giovanni Faina, oggi assolutamente il più concentrato ed infaticabile, all’interno della propria metà campo, chiamando l’ovale che magicamente gli arriva in mano, si sposta rapidamente dal centro verso la sinistra; questa volta il canale sulla fascia non è proprio così libero da maglie biancoblu, ma il movimento imprevedibile spiazza i primi avversari; quindi punta il successivo, spiazza anche lui con una finta di corpo, affronta l’estremo con un cambio di passo e schiaccia la palla a 8 metri dalla laterale sinistra. “Grandissimo Gio!” gli grida entusiasta l’allenatore che non ha ancora compreso gli effetti della esondazione di magia; da quell’angolo però il capitano non riesce ancora a centrare i pali, per cui il primo tempo si chiude con la Reno in vantaggio per 26 a 7.
Come ogni grande squadra che si rispetti, nel secondo tempo i tredici biancoblu rientrano in campo ancora più agguerriti e la partita riprende senza soluzione di continuità in quanto a ritmo e bellezza; per la Reno è presente il debuttante Leonardo Dall’Aglio ad ala al posto di Marco Vincenti.
All’undicesimo minuto è Pietrone Rossi a sfruttare l’esondazione di magia: a due passi dalla linea dei 5 del Pieve esce dalla mischia ordinata con in mano l’ovale e fa breccia magistralmente tra gli avversari; pare che Kieran Read si stia ancora chiedendo cosa l’abbia assalito in quel preciso istante, ma che si sia dovuto sedere per una improvviso mancamento di forze.
Giovanni Faina trasforma il calcio del 33 a 7, Alfredo Sorrini richiama in panchina Matteo Lelli, Tommaso Costantini si sposta a secondo centro, Elia Lambertini fa ingresso in campo a fianco a Federico Andreoli e Federico Giraldi va a primo centro.
Ma a questo punto la pioggia subentra alla magia, rendendo il pallone sempre più scivoloso e talmente viscido che le bellissime azioni che continuano a susseguirsi, da entrambe le parti, si concludono spesso con la caduta in avanti del pallone: un po’ colpa della pioggia, ma va anche dato molto merito agli avversari, che abbiano il blu abbinato al bianco o al giallo.
Prima della fine della partita, con l’ingresso di Francesco Vannini ad ala al posto di Lorenzo Mussi, è Federico Giraldi a portare a 7 il numero delle mete della Reno: approfittando di una palla a terra in fase di attacco, ci si fionda con ingordigia e la accompagna, in men che non si dica, dentro l’area di meta nei pressi della laterale sinistra. Giovanni Faina lascia che Filippo Meliconi si tolga la soddisfazione di piazzare almeno un calcio che, da posizione tutt’altro che facile, fa prendere all’ovale la giusta direzione dei pali, anche se purtroppo non ci arriva in mezzo.
I giocatori che si sono affrontati in campo hanno più che meritato i grandi applausi del pubblico a fine partita, tutti indistintamente; hanno saputo dare vita ad un grande spettacolo, un rugby giocato veramente col cuore. I gialloblu hanno ampliamente migliorato la già bella prestazione di tre settimane fa a Pieve, meritandosi l’imbattibilità che continuano a conservare dopo 4 weekend consecutivi di gioco. Ora li aspettano 2 allenamenti, Halloween, uno stage a Schio per 5 di loro, di nuovo allenamenti e, prima o poi, il CRER dirà quale campo li aspetti la seconda domenica di novembre (e quale squadra dovranno affrontare), prima di cibarsi del “rugby guardato” con i test match della Nazionale Italiana.
Gialloblu in campo: 15 Lelli Federico, 14 Vincenti Marco, 13 Lelli Matteo, 12 Costantini Tommaso,11 Mussi Lorenzo, 10 Faina Giovanni, 9 Meliconi Filippo, 8 Rossi Pietro Giulio, 6 Andreoli Federico, 4 Giraldi Federico, 3 Orsi Gabriel, 2 Lanzarini Alex, 1 Zimari Alessandro.
A disposizione: 16 Lambertini Elia, 17 Vannini Francesco, 18 Dall’Aglio Leonardo. Indisponibili, ma comunque presenti: Gessi Manuel, Iotti Leonardo, Pancaldi Michele, Patricolo Leonardo, Roversi Gestjan (grazie infinite per il vostro cuore gialloblu).
MAN OF THE MATCH: Giovanni Faina