Bologna, 10 novembre 2018
Reno 20 Modena 36
Le parole inglesi sono sempre più usate nel vocabolario italiano; la stessa parola rugby è un termine inglese, sport di origini anglosassoni, nel quale gli incontri tra squadre nazionali che non mettono in gioco punti di campionato (o altro torneo) vengono definiti Test Match.
In altre occasioni sportive le partite non comprese in tornei o campionati sono chiamate amichevoli, ma il termine non ci sembra rendere bene l’idea nel caso del rugby: primo perché lo spirito del Terzo Tempo, tipico di questo sport, tenderebbe a coltivare il valore dell’amicizia anche nelle competizioni di campionato; secondo perché non esiste partita di rugby che possa essere definita tale se i giocatori in campo non danno tutto sé stessi, senza fare sconti, anche per il rispetto stesso degli avversari.
Queste premesse ci fanno innanzitutto ringraziare Modena che, in un sabato ricco di test match internazionali, si sono presentati al campo Barca con una trentina di ragazzi dando loro la possibilità di testare la propria squadra insieme alla Reno Rugby, ferma già da due settimane dalle partite di campionato; un’ottima occasione per i ragazzi allenati da Malaguti, Musoni e Fiorentino per provare nuovi e vecchi schemi di fronte ad un avversario di grande valore tecnico e di rinomata fama.
In questa situazione, una Reno con assenze molto importanti, ha avuto modo di misurare le proprie forze con solo 5 giocatori in panchina ed in campo atleti che spesso non rivestono il ruolo di titolare.
Seppure un incontro con Modena sia normalmente piacevole da vedere, e seppure anche oggi non sia stato da meno, nei due incontri di campionato disputati ad ottobre avevamo lasciato i gialloblu molto meno fallosi: non solo riguardo alla disciplina, che nel rugby è molto condizionata dalla qualità del gioco che si riesce ad esprimere; ma soprattutto in considerazione delle troppo palle perse e dei svariati errori a cui si è assistito, fermo restando che normalmente sono in quantità direttamente proporzionale alla pressione di gioco esercitata dall’avversario. Per contro non si può non considerare di pari valore la pressione dei gialloblu verso i modenesi che, in termini di palle cadute, errori e falli di gioco derivanti dalla foga agonistica, oggi non stati da meno.
Nel suo complesso, quindi, si è assistito ad una partita giocata con equilibrio e grande agonismo, tanto che la prima meta, firmata Modena, non è arrivata prima del decimo minuto di gioco.
Sotto di 7, la Reno ha potuto, due minuti dopo, accorciare le distanze grazie ad una punizione trasformata da Livio Faina, per poi trovarsi, di due minuti in due minuti, sotto di 12 a 3, con un’altra meta delle maglie verdi molto laterale a sinistra non trasformata, altra punizione messa dentro da Faina e altra meta modenese schiacciata centralmente, in occasione di un vero e proprio blackout gialloblu con 4 giocatori a guardare l’avversario che, rotto il primo placcaggio, entrava indisturbato senza che nessuno facesse neppure il mero gesto di provare ad arrestarlo.
A poco più di 20 minuti dall’inizio del match il punteggio era Reno 6 Modena 19.
In verità neanche i gialloblu hanno mai smesso di attaccare, provando vari schemi di gioco rispetto ai quali hanno sempre trovato gli avversari molto attenti e concentrati; fintanto che, al 25mo minuto, in situazione di attacco vicino ai 5 metri modenesi, Filippo Fabbri ha ricevuto il giusto pallone per infilarsi tra gli avversari, centralmente rispetto ai pali, rendendo agevole anche la trasformazione: la Reno tornava così sotto al break con il risultato di 13 a 19.
Poi è stata la volta di Leonardo Vacchi, oggi schierato come terza centro, che ha avuto un’ottima intuizione per evitare, attraverso un intercetto, una situazione molto rischiosa sempre sulla fascia sinistra degli ospiti; purtroppo non è riuscito a bloccare l’ovale prendendosi un cartellino giallo per fallo di avanti volontario.
Così, allo scadere, Modena ha potuto sfruttare il vantaggio numerico, trovare ancora una volta il varco sulla sinistra ed il primo tempo è finito sul punteggio di 13 a 24.
La partita è ripresa con un po’ di preoccupazione per un infortunio ad un giocatore in maglia verde che ha comportato l’intervento dell’ambulanza: si è trattato di un colpo alla spalla e non vogliamo esimerci dal porre, al valoroso malcapitato Federico ed alla sua famiglia, la nostra più grande solidarietà ed i nostri migliori auguri di pronta ripresa delle attività; dal bollettino medico non si riscontrano fratture, ma temiamo che non riuscirà a giocare prima del 2019.
Al quinto minuto del secondo tempo il numero dei giocatori in campo per ogni squadra è tornato in parità e l’incontro ha continuato a mostrare un forte equilibrio tra le due formazioni; fin quando, al ventesimo minuto, la Reno ha di nuovo avuto la possibilità di accorciare le distanze con l’ennesima punizione: un calcio da 40 metri in posizione spostata di 10 metri dalla sinistra dei pali che Livio Faina non ha centrato per un soffio; ma nel recupero Ludovico Vittuari è riuscito ad approfittare di uno svarione difensivo dei modenesi ed un’occasione di 3 punti in meno si è trasformata in una nuova situazione di punteggio sotto al break, Reno 20 Modena 24.
Ma sulla fascia sinistra le maglie verdi hanno continuato ad essere pericolosissime ed al ventesimo del st un’altra meta non trasformata gli ha permesso di risalire ancora: 20 a 29.
Nell’azione successiva è toccato a Livio Faina prendere il cartellino giallo per aver impedito il gioco di un avversario con un fallo di ostruzione e, malgrado l’importante tenuta dei 14 gialloblu in campo, Modena è riuscita a sfruttare il vantaggio numerico trovando il varco per allungare a 36.
Faina è rientrato negli ultimi minuti, quando la fatica dei 20 bolognesi, riserve comprese, sembrava essere arrivata allo strenuo delle forze; ma la tenuta ha continuato ad essere conservata, seppure si è assistito ad un ultimo quarto d’ora a senso unico con il Modena quasi costantemente in attacco.
Seppure, come già detto, si è assistito ad una partita ricca di piccoli errori e significativi sforzi di recupero, da parte di entrambe le squadre, l’intensità ne ha marcato la godibilità e la forte valenza di match di prova, confermando agli allenatori di poter contare su una significativa rosa di affidabili titolari.
Di particolare valore la partita di Saimir Boneshta che si merita pienamente il titolo di migliore gialloblu in campo affianco ai suoi compagni: Giovanni Baldoni, Gabriele Cinti, Filippo Fabbri, Ludovico Vittuari, Michele Govoni, Riccardo Marzolla, Livio Faina, Brenno Osti, Matteo Poletti, Leonardo Vacchi, Antonio Focacci, Manuel Troka, Alberto Zanasi, Kevin Molinelli, Sebastiano Bollani, Matteo Bortolani, Paolo Baroni, Jacopo Aramini e Matteo Cappello.