Bologna 25 novembre 2018
Imola Rugby 7 – Reno Rugby 22
Giornata grigia e piovosa alla Barca, ma il campo è molto meglio di ciò che ci si aspetti in queste condizioni metereologiche.
Imola è avversario di alta classifica con all’attivo due vittorie ed una giornata di riposo, proprio come la squadra di casa.
Nelle maglie blu del prepartita spicca il fiocchetto bianco con la spilla oro, celebrativo della “Giornata contro la violenza sulle donne” che la società Reno Rugby ha voluto richiamare, affinché il rispetto non sia un valore solo per agire in campo, ma in generale nella vita; la fisicità e lo scontro, la rudezza e la competizione, la scaltrezza e l’ambizione di squadra non tolgono a questi ragazzi rispetto, dolcezza, stima e gratitudine verso mamme, sorelle, amiche, fidanzate, compagne di scuola, donne spesso presenti negli spalti a guardarli e pronte a sostenerli con vigore e passione.
Ed arriva la partita: Elmer Malaguti ed i due Nicola (Musoni e Fiorentino) mandano in campo Kevin Molinelli, Sebastiano Bollani e Matteo Bortolani in prima linea seguiti da Alberto Zanasi e Leonardo Vacchi, con Manuel Troka e Antonio Focacci flanker e Miloud Popescu terza centro; a mediano schierano Matteo Poletti, ad apertura Luca Pancaldi, Filippo Fabbri e Livio Faina alle ali, Filippo Sacchetti e Ludovico Vittuari primo e secondo centro e Giovanni Baldoni estremo; in panchina hanno a disposizione le prime e seconde linee Paolo Baroni, Jacopo Aramini e Matteo Cappello, il mediano Brenno Osti ed i trequarti Michele Govoni, Simone Angelini, Riccardo Marzolla e Saimir Boneshta.
Malgrado che il campo sia pesante, la palla bagnata e che gli schemi di gioco esigano esercizio in migliori condizioni ambientali, la Reno appare subito decisa ad esprimere il rugby “evoluto” che la sta caratterizzando in questo campionato; Imola appare decisa, ma piuttosto disorientata, faticando ad esprimere quel gioco ordinato che in passato gli ha permesso di avere la meglio sui pari età gialloblu (oggi in casacca prevalentemente gialla, resa mimetica dal fango già dopo le prime azioni).
Al sesto minuto Filippo Sacchetti, dalla destra del campo, trova un canale interessante verso sinistra e ci si infila con decisione; dalla fascia opposta Giovanni Baldoni gli si affianca in sostegno; quando Sacchetti si trova ad affrontare l’estremo difensore in maglia rossoblu, libera su Baldoni che si infila e schiaccia la meta a dieci metri dal palo di sinistra; Livio Faina calcia con sicurezza, ma quel gran viscido del pallone prende una direzione strana e finisce a lato.
E la Reno continua a costruire ed ostruire, sperimentare con perizia e contenere con decisione; agli avversari sembra mancare il fiato per respirare seppure i gialloblu (oggi giallomimetico) gli soffino continuamente sul collo.
Sono molteplici le occasioni non ben sfruttate, dai padroni di casa, ai fini del risultato: finte, incroci, calcetti, ricicli che gli attenti difensori imolesi, con la complicità di “quel viscido del pallone”, non permettono ai leziosi trequarti bolognesi di arrivare a conclusione, per cui i loro compagni di mischia si trovano continuamente a dover spingere e riconquistare terreno; oltretutto la touche oggi stenta a decollare, ma è l’unica situazione di gioco nella quale i rossoblu mostrano maggiore efficacia.
Al 20mo del primo tempo Filippo Fabbri riesce finalmente a contendere con un calcio un pallone sulla fascia sinistra del campo, per poi arrivare a vincere la seconda contesa, ancora di piede, permettendo al suo omonimo Sacchetti di realizzare meta nella stessa posizione in cui aveva precedentemente schiacciato Baldoni; questa volta però Livio Faina riesce ad essere più convincente verso l’ovale ed allunga il vantaggio a 12 a 0; risultato sul quale si chiude anche il primo tempo senza che Imola possa cambiare la musica suonata in campo dai giallomimetico.
Il secondo tempo inizia con Matteo Cappello a tallonatore e Sebastiano Bollani che prende il posto di Emanuel Troka a flanker; resta in panchina anche Ludovico Vittuari e fa ingresso in campo Michele Govoni, che si posiziona ad ala, mentre Filippo Fabbri si sposta a secondo centro.
La colonna sonora resta identica a quella del primo tempo, tanto che è di nuovo il sesto minuto quando Luca Pancaldi, sui 5 metri dell’Imola, attraverso una splendida finta, trova il varco giusto per schiacciare la meta sul palo destro; Livio Faina trasforma facilmente.
Alla ripresa del gioco Brenno Osti prende il posto di Matteo Poletti e due minuti dopo i padroni di casa subiscono un fallo sulla linea dei 22 imolese a 5 metri alla destra dei pali; Livio Faina convince ancora una volta “quel viscido del pallone” ad infilarcisi al centro e la Reno marca 22 con Imola ancora a 0.
I giallomimetico tuttavia cominciano a sentire l’effetto della pesantezza del campo, delle continue ruck e mischie ordinate ed in generale della mascolinità della partita; il cartellino giallo per falli ripetuti, attribuito al 13mo minuto a Michele Govoni, li costringe inoltre a far fronte in 14 ai 15 rossoblu, che riescono a trovare la giusta situazione per andare in meta ed acquisire così quella fiducia che, dal punto di vista psicologico, è ben più energetica di mezz’ora di riposo.
Al 23mo del secondo tempo Jacopo Aramini entra al posto di Alberto Zanasi e Michele Govoni rientra dall’espulsione temporanea; l’azione difensiva della Reno resta efficacemente concentrata e la parità numerica gli aggiunge quelle forze che sembravano venire meno.
Qualche minuto dopo Livio Faina lascia il posto di ala a Riccardo Marzolla e poi esce anche Giovanni Baldoni sostituito da Simone Angelini; ma negli ultimi 15 minuti di partita la Reno non riesce ad uscire dalla propria metà campo, se non sporadicamente con calci di rinvio, senza saper più esprimere la stessa capacità offensiva con la quale aveva condotto fino a quel momento; resta tuttavia estremamente efficace la pressione sulla squadra avversaria che, seppure prevalentemente in attacco, non riesce mai ad entrare completamente in partita.
Il fischio finale determina il risultato di 22 a 7, con una Reno nel complesso convincente che, seppure non sia riuscita a realizzare la meta che le avrebbe concesso il sicuro primato in classifica (malgrado la giornata di riposo), non ha mai seriamente rischiato di non portare a casa la vittoria.
Complimenti agli allenatori ed ai ragazzi: forse le condizioni ambientali avrebbero consigliato maggiore efficacia con giocate più semplici e concrete, ma l’atteggiamento mentale di voler dare il meglio di sé, a dispetto di tutto e di tutti, è la migliore manifestazione dell’ambizione che questa squadra dimostra di avere ed il giusto sprono per il raggiungimento degli obiettivi stagionali; chi scrive crede di poter dimostrare, anche a loro nome, grossa gratitudine verso tutti coloro che, malgrado le avverse condizioni metereologiche, hanno voluto assistere dagli spalti a questa partita…
…e credo fermamente che siano stati ben ripagati.
MAN OF THE MATCH: Sebastiano Bollani.