Prima di cominciare il riscaldamento, i ragazzi hanno partecipato alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne, indossando il nastrino bianco contro la violenza sulla loro maglia da riscaldamento.
La Reno è fatta anche di mamme, nonne, sorelle, amiche, fidanzate attuali e future. Vogliamo bene alle nostre compagne di viaggio e non tolleriamo alcun sopruso nei loro confronti.
Dopo questa velata minaccia intimata ad un ipotetico uomo (ragazzo) violento di turno, è cominciata la giornata sportiva dell’Under 16.
Il campo pesantissimo e fangoso genera una indubbia situazione di vantaggio per gli avversari: Cesena è una squadra di ragazzoni massicci e corpulenti che possono sfruttare le loro doti per essere incisivi ed efficaci.
Lo studio delle condizioni del campo e degli avversari fa comunque parte dei fattori che gli allenatori valutano preventivamente quando impostano la strategia di gioco di una partita, e così è stato (un plauso alla loro pianificazione della giornata).
Il match comincia alle 14.30, puntualissimo e vede 5 minuti di continuo possesso di palla da parte del Cesena.
La classifica, a nostro avviso, non rispecchia le qualità mostrate in campo dai ragazzi di Cesena: ottimi nei punti di incontro, dotati di un ball carrier di eccezione e forti di una notevole fisicità.
I nostri ragazzi incassano, difendono strenuamente e soffocano ogni attacco avversario con un dispendio di energie spaventoso (in ogni ruck ed in ogni maull ci doveva sempre essere sempre un giocatore in più della Reno per equilibrare il peso dei giocatori in spinta).
Superati i primi 5 minuti, l’impeto Cesenate comincia lentamente a ridursi, mentre i nostri (forti delle ore settimanali di massacrante preparazione atletica imputabili al tecnico Stanzani) sono ancora freschi.
La ruota gira.
La Reno conquista il possesso palla e non c’è più storia!
La strategia di gioco impone di rinunciare a qualche bella giocata dei tre quarti, quelle con i ricircoli del pallone ed il movimento sincrono dei reparti. La palla passa da una mano all’altra tra giocatori che sono quasi a contatto di gomito: gli avanti si alternano ai tre quarti con il solo imperativo di avanzare.
Segna la prima meta Simonini, che si ripete pochi minuti dopo segnando nuovamente.
I calci di spostamento permettono ai tre quarti di conquistare metri grazie alla velocità con la quale piombano su ogni pallone: i ragazzi della mischia lottano poi per difenderlo.
Una successiva azione corale vede Rosini involarsi in meta.
Cesena ha preso le misure ad alcuni nostri giocatori che si trovano sempre imbrigliati tra 2 o 3 placcatori avversari ogni volta che toccano il pallone: questo però crea ampi varchi per gli altri.
Cinti galoppa per tutto il campo seminando giocatori avversari per poi subire un placcaggio a pochi metri dalla linea di meta. Ma la Reno c’è, e sfrutta prepotentemente ogni occasione.
Una bella giocata dei tre quarti consegna un pallone a Pini che, con il suo solito scatto da centometrista, arriva subito a deporlo delicatamente tra i pali. Segue la trasformazione.
Da una touche giocata a pochi metri dalla linea di meta avversaria si diparte un ottimo drive avanzante che consente ad Amico di schiacciare il pallone in meta.
Dopo quasi 50 minuti giocati ad alto ritmo, su un campo pesantissimo, ci aspettavamo un calo di energie dei ragazzi, ed invece una bella giocata dei tre quarti, tutta eseguita in velocità, consente a Fabbri di schiacciare il pallone in meta (sembrano freschi come se fossero appena usciti da una SPA… forse il fango del campo Barca ha un effetto energizzante!).
La partita si conclude con una bella meta di Callegaro, successivamente trasformata da Rubbini.
Risultato finale:
Reno Rugby 39
Cesena Rugby 0
Tanta soddisfazione per la maturità dei ragazzi che hanno applicato a perfezione le indicazioni dei loro Coach Bolognesi e Musoni.
I più vivi complimenti per l’esordio come mediano di mischia a Davide D’Amato e per il quasi esordio come terza linea centro a Davide Callegaro: bravi ragazzi, ottima prestazione.
Un plauso alla motofalciatrice Davide Cinti per gli innumerevoli placcaggi portati a termine. Un inchino di riverenza a Carlo Micheletto che, in mischia chiusa, ha tallonato talmente tanti palloni avversari da rendere superfluo ogni commento.
In campo: Fabbri, Pini, Tamberi, Rosini, Martelli, Rubbini, D’Amato, Callegaro, Cremonini, Cinti, Amico, Ventura, Sandron (Capitano), Micheletto (vice capitano), Simonini, Sdanzky, Boschi, Putzu, Bugetti, Ardissone, Chiodo.
In panchina: Raffaello Bolognesi e Nicola Musoni.
Men of the match: le nostre principesse della valle incantata (insomma i tre quarti. Tutti, senza alcuna distinzione).