Bologna, campo rugby Barca, 8 dicembre 2018
Primo Torneo Rugby Cultura Fratellanza
Il giallo del sole, il blu del cielo ed i colori del rugby, nella versione bandiera irlandese, la squadra che ha vinto l’ultima edizione del 6 Nazioni: con questa immagine ha avuto inizio la prima edizione del torneo Rugby, Cultura e Fratellanza.
Le quattro squadre partecipanti si sono schierate per la foto del tutto casualmente: le maglie arancioni del Rugby Alto Vicentino sulla sinistra, a seguire il bianco tinto di azzurro dei napoletani della Partenope, poi le maglie verdi di Lagaria Rugby Rovereto e, al lato destro, i padroni di casa gialloblu.
Per poi dare avvio ad uno splendido 8 dicembre assolato del quale non ci si può stupire, dato lo spirito del meeting tra ragazzi under14 che, all’insegna dei valori che il miglior rugby può rappresentare, ha offerto la possibilità di vivere un momento di intensa amicizia: non solo tra i ragazzi, che si sono affrontati in campo con profondo rispetto, dando il meglio di sé stessi verso ogni compagno ed avversario; ma anche tra gli adulti che, a vario titolo, ne sono stati spett-attori.
Forse nessuno dei presenti potrà mai essere abbastanza riconoscente verso Ivo, Fabrizio, Amedeo (i dirigenti delle squadre ospiti), verso i rispettivi allenatori ed accompagnatori, verso i dirigenti, accompagnatori ed allenatori della squadra ospitante (Alfredo, Marco, Alessandro), verso tutti i genitori che hanno profuso passione, impegno, simpatia e dedizione per i figli propri e per i loro amici-avversari: oltre ai coniugi Costanza e Fabione, che si sono anche prestati nel servizio di medico di campo, tutti hanno saputo dare sapore alla giornata, con l’unico scopo di viverla, in nome del rugby e della cultura della fratellanza, con tanta gratitudine, non solo verso il cielo per una così assolata festività dicembrina.
Alla fine delle sei partite il trofeo resta a Bologna, grazie alle tre vittorie faticosamente conquistate dai gialloblu della Reno; ma la disciplina dei ragazzi di Rovereto, la perseveranza dei vicentini di Schio, la passione dei partenopei di Napoli, non meritano meno rispetto e considerazione.
I risultati e la classifica finale, impressi all’imbrunire, completano la dimensione della competizione sportiva, senza la quale così tanta intensità avrebbe completamente perso di senso.
Per il resto solo immagini di festa e di ragazzi che, pur vivendo in quattro regioni diverse, permettono l’incontro tra le proprie passioni, il proprio vigore e valore, il proprio modo di spendere al meglio la giovinezza.
Grazie al gioco del rugby che rende possibile tutto questo; grazie a quanti ci hanno creduto, ci credono e ci crederanno.
Arrivederci presto.