20 gennaio 2019: Campionato Regionale girone Est
Il cielo grigio e il bagnato dell’umidità notturna che riveste ogni cosa, sono certamente le condizioni meteorologiche più rugbystiche in termini assoluti.
Ed in questo fine settimana di gennaio, in cui il freddo ha lasciato il posto alla bruma, la Reno (tutta) ha saputo mettere a frutto il tanto lavoro che è stato fatto fino ad ora.
Può sembrare fuori luogo, in un articolo sulla partita della Under 16, ma credo sia doveroso complimentarsi per gli ottimi successi della Under 14, della Under 18 e, finalmente, della nostra seniores che in serie B ha finalmente giocato una partita di quelle che vorremmo vedere sempre.
Tornando alla Under 16, i ragazzi ormai sono assolutamente ben oliati e, con un filo di gas, hanno dimostrato di saper impostare un bel gioco, sia in termini di movimento del pallone, sia in termine di scelte strategiche. L’allenatore Bolognesi, oggi ha solamente dovuto fare qualche urlo ogni tanto per ripristinare la soglia dell’attenzione che, purtroppo, talvolta cade in picchiata.
La partita comincia con una meta di un devastante (mai come oggi) Simonini in posizione angolata.
I tre quarti non accettano di essere spodestati dagli avanti e solo un minuto più tardi è Pini che segna la meta sulla bandierina, per poi replicare nuovamente altre due volte il gesto, come in una rivisitazione del film “il giorno della marmotta”. E Pini insiste nel ripetere fino a quando, finalmente, Rubbini trasforma, sbloccando il disco che si era incantato.
Gli avanti non demordono la sfida intestina, e prima Sandron (trasformata) e poi Amico (non trasformata) segnano due mete nate tutte da una serie di devastanti pick and go.
Finisce il primo tempo con un parziale di 34 a 0 che invoglia l’allenatore Bolognesi a fare subito i cambi così da aumentare il minutaggio di tutti i suoi giocatori.
Boschi rileva Amico e Putzu rileva D’Amato.
Inizia il secondo tempo con 5 minuti di stasi a centro campo (nel corso dei quali, a dire il vero, la Reno commette troppi errori).
Finalmente la palla entra entro l’area dei 22 dei ragazzi del Bologna (opss Collegium), si forma una ruck a 7 m dalla linea di meta. Questo è un lavoro per gli avanti (direbbe Superman se fosse in campo): invece raccoglie il pallone la nostra apertura e si lancia in uno sfondamento apparentemente suicida, che invece ha successo. Meta Rubbini
Esce Cremonini ed entra Ardissone.
Colpo di coda del Bologna che segna una bella meta.
In tutta risposta, Bolognesi indica nuovi cambi: Tintori per Micheletto (Tintori giocherà pilone e Chiodo passerà a tallonare); Fini per Piombo (Fini ala e Pini secondo centro), Simoncelli per Martelli.
Passano pochi minuti ed esce anche Fabbri, rilevato da Rosini (Rosini primo centro, Pini estremo).
I numerosi cambi destabilizzano per qualche istante la squadra ed il Bologna (si lo so, Collegium!) approfitta del momento di confusione per segnare una seconda meta.
Nel finale, si riallineano gli astri nella congiunzione più opportuna ed i ragazzi paiono riconquistare una buona lucidità.
Una delle giocate miste di mischia e tre quarti che ci hanno sempre fruttato diverse mete nel corso della stagione va a buon fine e, da una ruck dentro l’area dei 22 m avversaria, il pallone finisce nelle mani di Rubbini che, sulla linea di meta, decide di tentare un off load su Sandron (che era in perfetto sostegno, nonostante quel sottomano abbia fatto gridare di terrore quasi tutti gli spettatori ed i compagni di squadra) il quale ha gioco facile nel superare la linea, entrare nell’area di meta e segnare. Rubbini trasforma.
La partita finisce con il risultato finale: Reno 46 – Collegium Sq1 10
Un grazie di cuore al nostro preparatore atletico Federico Stanzani per averci supportato per tutta la partita ed aver lavorato con i ragazzi per farli scendere in campo nelle migliori condizioni possibili.
In campo: Simonini, Micheletto (vice), Chiodo, Amico, Callegaro, Sdanzky, Cremonini, Sandron, D’Amato, Rubbini, Martelli, Piombo, Tamberi, Pini, Fabbri, Ardissone, Boschi, Fini, Putzu, Rosini, Simoncelli, Tintori.
Man Of The Match: l’incontenibile Fabio “Fabione” Simonini.