Conquistata la vetta del Girone Est con una giornata di anticipo.
È arrivata la primavera.
Una primavera anticipata e successiva ad un lungo periodo siccitoso che ha trasformato il campo Barca nel polveroso set di un film western.
I ragazzi dell’Imola quando sono arrivati si sono resi conto subito che ogni placcaggio sarebbe stato certamente più doloroso a causa della caduta al suolo.
La giornata si presentava destabilizzante per i ragazzi di Bolognesi e (questa domenica è tornato con noi) Musoni: la squadra sarebbe scesa in campo con una formazione completamente rimaneggiata per dare spazio a quei giocatori che, nel corso della stagione, avevano maturato meno minuti di gioco (ma che nell’ultimo periodo si erano distinti per la partecipazione e la disciplina mostrate in allenamento) ed il premio in palio di questa domenica sarebbe stata la possibilitá di ottenere la vittoria matematica del girone Est con una giornata di anticipo.
Questo basta per turbare i ragazzi, che soffrono piú la pressione psicologia della fatica e/o dei colpi duri che si ricevono in partita.
Le premesse sono tali da rendere una partita che, sulla carta sembrerebbe abbondantemente alla nostra portata, in una incognita preoccupante.
I timori del prepartita si concretizzano in una meta dell’Imola dopo pochi minuti di gioco.
A questo punto è però Chiodo che, con un gesto plateale, conquista l’area di meta depositano il pallone lungo l’asse di simmetria del campo (triangolando il punto esatto ove schiacciarlo osservando i pali, la posizione del sole e la mappa orografica del quartiere). Rubbini trasforma.
L’iniezione di fiducia fornita dallo sfondamento di Chiodo carica i ragazzi.
È quindi Mussie che, novello Alberto Tomba, si improvvisa nella prima manche di slalom speciale tra i giocatori avversari fino ad arrivare in meta.
Non convinto della prestazione appena fornita, Mussie parte per la seconda manche dello slalom speciale e segna di nuovo, questa volta centralissimo, consentendo una facile trasformazione a Rubbini.
Una bella azione dell’Imola coglie di sorpresa la difesa Reno, che riesce a sbagliare un numero di placcaggio talmente alto da meritare una menzione (di disonore) sul Guinness dei Primati.
Meta Imola.
Siccome va di moda lo stile “one man band” ed il gioco di squadra in giallo blu latita, è il turno di Cinti per la sgroppata in solitaria tra i difensori dell’Imola fino all’area di meta.
Finisce il primo tempo.
I ragazzi in panchina fremono e Bolognesi fa tutti i cambi a sua disposizione, stravolgendo la squadra.
Il neo entrato Simonini inaugura il secondo tempo segnando la meta.
D’Amato trasforma.
Poco dopo Mussie segna la sua terza meta del match. D’Amato trasforma.
È il turno di Imola, che riesce di nuovo a sfruttare la pessima attitudine al placcaggio della Reno in questa giornata, di schiacciare la terza meta.
Parte il rapido Taranto-Monaco che, con l’aspetto di Sandron, attraversa il campo inarrestabile con una sola fermata in area di meta. D’Amato trasforma.
Purtroppo a causa di una brutta caduta un fase di gioco (aggravata dal fatto che la consistenza del terreno di gioco, che non vede acqua da settimane, è quella del marmo… Non ci resta che fare la danza della pioggia per sperare di risolvere il problema nel prossimo futuro) Tamberi deve lasciare il campo dolorante, sostituito da Rubbini.
L’ultima azione offensiva della partita è corale, con il pallone che passa da parecchie mani prima di arrivare allo scattista Pini che vola fino alla meta.
D’Amato trasforma.
Finisce il match e, per la Reno, si conferma la conquista del primo obiettivo stagionale: vittoria matematica del girone Est del campionato Regionale (con una giornata di anticipo).
Un plauso a tutti i ragazzi, in particolare all’esordiente nel ruolo di titolare Federico Tintori che si è battuto con valore in ogni fase di gioco.
Menzione d’onore anche per Ardissone che, quando decide di essere serio, sa farsi valere in campo ed anche fuori (confidiamo di averlo sempre piú spesso con questa mentalitá).
In campo: Tintori, Micheletto (capitano), Chiodo, Amico, Ventura, Cinti, Cremonini, Callegaro, Putzu, D’Amato, Tamberi (vice), Pini, Bugetti, Mussie, Ardissone, Sdanzky, Simonini, Rosini, Piombo, Martelli, Sandron.
Man Of The Match: Davide Callegaro.