Bologna 15 maggio 2019
“Noi siamo i guerrieri più valorosi che si possano immaginare, perché le nostre battaglie guardano solo al valore, al coraggio e alla determinazione. Le nostre sfide non sono guerre, perché noi la guerra la detestiamo, noi ci dedichiamo e onoriamo la nobiltà e la bellezza del gioco nel rispetto dell’avversario. Oggi però è diverso, oggi non aspiriamo alla gloria tra le mura di casa nostra. Oggi siamo venuti qui a imporre la gioia del nostro gioco, come il Khanato dell’Orda d’Oro, ci lanceremo su quel campo come fossero praterie da conquistare. Voi avete armature scintillanti e i migliori cavalli che si siano mai visti, cavalli mongoli, una razza superiore perfino ai cavalli di Alessandro Magno. Correte su quel campo a briglie sciolte, travolgete tutto ciò che è al di sopra dell’erba e conquistate quella coppa. Per male che vada vi sarete battuti da eroi, come nella battaglia delle Termopoli non conta la vittoria ma il valore messo sul campo”.
E questo è stato: domenica 12 maggio a Carpi sembravano essere arrivati i Mongoli gialloblu. E quanto più la pioggia ed il fango si accaniva su di loro tanto più i ragazzi di Sorrini persistevano nel voler esprimere il loro gioco, difendendosi allo stremo delle forze dalle azioni di attacco degli avversari.
Così si sono aggiudicati prima il primato nel girone, battendo Mugello 5 mete a 1, Viadana 3 mete a 2, con lo stesso risultato i cugini del Bologna 1928, e poi Ferrara 2 mete a 1 in finale.
Zimari, Lanzarini, Orsi,
Giraldi, Andreoli, Rossi,
Pancaldi e Faina,
Roversi, Vincenti, Costantini, Patricolo e Iotti,
Cati Alessandro, Lelli Matteo, Mussi, Meliconi, Focsa, Lambertini, Gessi, Sudano, ma anche Lelli Filippo che, seppure infortunato, era ad infangarsi in campo per sostenere i compagni fino alla fine ed i genitori al seguito sono tornati nel pomeriggio a Bologna ampiamente bagnati, probabilmente esausti per la pioggia incessante della giornata, ma indubbiamente felici e orgogliosi per il valore ancora una volta dimostrato da questa squadra.
Men of the match? La difesa allo stremo delle forze di questi cavalieri e del loro generale Alfredo.
E dopo il lunedì di riposo, il martedì di nuovo allenamento in preparazione del torneo di mercoledì.
Il Pivatelli è alla sua ottava edizione, vinto dai Lyons nel 2012, dal Bologna nel 2013, dai Dragons di Castel San Pietro Terme nel 2014, dalla Reno nel 2015 (battendo Bologna in finale con la memorabile meta e trasformazione del pilone Paolo Baroni all’ultima azione) e di nuovo nel 2016, nel 2017 dal Pieve, nel 2018 dal Bologna di nuovo ed ora il trofeo torna alla Barca per la terza volta; ce lo riportano Alessandro Zimari, Alex Lanzarini, Gabriel Orsi, Federico Giraldi, Federico Andreoli, Pietrone Rossi, Michele Pancaldi, Giovanni Faina, Filippo Meliconi, Marco Vincenti, Leonardo Iotti, Leonardo Patricolo, Leonardo Dall’Aglio, Elia Lambertini, Daniel Focsa, Matteo Sudano, Matteo Lelli e Lorenzo Mussi con due schiaccianti vittorie in partite da due tempi: 34 a 10 con Bologna 1928 e 28 a 5 con Pieve.
Tutte e tre le squadre avevano giocato domenica a Carpi, tutte e tre le squadre celebrano con questo torneo una splendida e proficua stagione rugbistica, tutte e tre le società onorano anche quest’anno la memoria di Guido Pivatelli; ma soprattutto lo fanno in grande stile, con la maturità del rispetto e della stima reciproca, con il riconoscimento del valore espresso in campo da tutti, con la dimostrazione che il livello di questo sport a Bologna si sta indubbiamente alzando anche nell’espressione dei valori fuori dal terreno di gioco; un’altra bella pagina di rugby scritta in questa stagione.
Grazie Alfredo Sorrini, anche questa sera hai tutto il diritto di camminare senza toccare terra…