U14, triangolare nel fango (10 novembre 2019)

In una domenica umida e fangosa, come ci si aspetta peraltro sia a metà novembre, con un clima “perfetto” per giocare a rugby, la Reno U14 è ospite dei cugini del Bologna 1928 per disputare la settima giornata del calendario regionale per la categoria. Insieme ai padroni di casa e ai rossoblu, scenderanno in campo gli Highlanders di Formigine, in un triangolare di alto livello per il quale Alfredo Sorrini ha preparato i suoi ragazzi con un preciso piano di gioco. Il programma prevede inoltre una amichevole tra la seconda squadra del Bologna 1928 ed una squadra mista Reno / Formigine per rafforzare il legame tra le squadre e permettere a tutti i ragazzi di impiegare al meglio la buona occasione di incontrarsi insieme sul campo di gioco.

Ma prima che si possa dare il via alla contesa, agli ordini dell’arbitro Sig. Imbriaco, le squadre si radunano al centro del campo per celebrare un minuto di silenzion in onore di Antonio Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo i tre Vigili del Fuoco rimasti vittime dell’esplosione dolosa di una cascina in provincia di Alessandria, nell’estremo sacrificio per compiere fino alla fine il proprio dovere. I tre capitani di Reno Rugby, Highlanders Formigine e Bologna 1928 depositano tre rose davanti ad un casco da Vigile del Fuoco al centro del campo. Momento particolarmente commovente anche per la circostanza che Marco Triches era anche un giocatore dell’Alessandria Rugby. O, meglio, Marco era un rugbysta. Come hanno scritto per salutarlo i suoi compagni di squadra “Si può essere più coraggiosi di così?”.

Al termine del minuto di raccoglimento, i colori di Bologna e Reno sono i primi a scendere in campo.Confronto che sin dai primi istanti si manifesta intenso sia dal punto di vista agonistico sia dal punto di vista atletico, come avviene peraltro quasi sempre in occasione del derby tra le squadre bolognesi. Il campo, reso davvero molto pesante dallo strato di fango che rallenta i movimenti e rende viscido l’ovale, non facilita lo sviluppo di azioni in velocità e le due squadre devono in qualche modo adattarsi.

La Reno prova a costruire azioni senza snaturare il suo gioco tipico, fatto di azioni in verticale e palloni mantenuti vivi ed in movimento. Naturalmente i ragazzi di Sorrini non possono esplodere tutta la loro velocità: ma era quello che si attendevano. Racconta Patricolo, schierato oggi ad ala sinistra, “Avevamo preparato la partita allenandoci sul mantenimento di palla sull’asse perchè ci aspettavamo di avere difficoltà a prendere velocità su un campo atteso pesante e fangoso. Ed in effetti il pallone era viscido e non siamo quasi mai riusciti ad aprire al largo il gioco. Quindi anche le ali finivano per giocare spesso solo in sostegno alla prima linea nelle ruck o coprendo l’estremo quando veniva assorbito nei punti di incontro. Raramente mi è arrivato il pallone in velocità.”
I gialloblu quindi affidano le loro manovre offensive principalmente alla prima linea, con i tre quarti chiamati ad un duro lavoro di copertura e sostegno, da un lato all’altro del rettangolo di gioco. Il Bologna invece apparentemente prova a non rinunciare ad aperture al largo, pur disponendo di uomini in grado di sfondare anche centralmente. “Il Bologna invece ha tentato di aprire il gioco, ma il campo gli impediva di prendere velocità ed i placcaggi in questo senso erano facilitati, anche se dovevano essere portati necessariamente da vicino per non essere sbilanciati e scivolare” commenta ancora Patricolo “A tutto considerare la nostra strategia mi è parsa vincente perchè ci permetteva di avere più opzioni di attacco mentre il Bologna faceva più fatica ad avanzare spendendo molte energie”
Il punteggio finale dirà 17-0 in favore della Reno (Mete di Rossi, Giraldi e Zimari, con trasformazione di una sola segnatura da parte di Cupo), ma è in certa misura un punteggio che non racconta delle difficoltà che i giocatori hanno dovuto affrontare e quindi non rende merito alla capacità di adattamento e di sacrificio dell’intera rosa.

Solo qualche minuto per rifiatare e si torna subito in campo contro il Formigine. La traccia è la stessa ma la musica cambia, poichè il Formigine adotta una strategia molto simile a quella della Reno, non rinunciando però a sfruttare le sue ali, dotate di forza e agilità, e mette immediatamente in difficoltà i gialloblu. Non a caso il Formigine va in vantaggio 7 a 5 con un gioco veloce ed organizzato che in più di un’occasione ha messo in crisi il sistema difensivo della Reno. Ma i bolognesi mostrano anche in questa circostanza determinazione e spirito di sacrificio in tutti i reparti: al gran lavoro richiesto agli avanti, fa da contraltare ancora una volta l’enorme lavoro della linea dei tre quarti. Anche questa seconda partita alla fine vedrà prevalere la reno 15 a 7 con le tre mete, nessuna trasformata, di Vincenti, Rossi e Giraldi.
Men of the contest senza dubbio alcuno Edo Resta, schierato ala destra, che sfodera una prestazione sontuosa su un campo che invece avrebbe dovuto metterlo in difficoltà e che invece ne esalta la capacità di adattamento a condizioni estreme di gioco.

Completata la prima parte della giornata, scendono poi in campo il Bologna “2” contro una formazione mista di Formigine e Reno per una amichevole interessantissima. Sorrini vuole testare in un impegno “pieno” anche quei giocatori che non hanno ancora l’esperienza necessaria ad affrontare confronti fisicamente ed atleticamente particolarmente impegnativi. Anche in questo caso il campo rappresenta un ostacolo non da poco che richiederà non solo uno sforzo fisico rilevante, ma soprattutto un impegno mentale costringendoli a tirare fuori volontà, cattiveria agonistica, fame e voglia di superare i propri limiti e la difesa avversaria. Il risultato finale non conta, quello che Sorrini traccia sul suo taccuino sono l’ottima risposta di quasi tutti i giocatori impegnati sul campo e la necessità di scuotere ancora alcuni di essi che tardano a voler prendersi responsabilità e partecipare al gioco.
Il migliore in campo per questa seconda parte della giornata è sicuramente Manuel Gessi, una furia in campo per grinta, agonismo e capacità di tagliare la difesa avversaria. Ben fatto Manuel!

Sono scesi in campo: 1 ZIMARI ALESSANDRO 2 LAMBERTINI ELIA 3 FOCSA DANIEL
4 SUDANO MATTEO 6 GIRALDI FEDERICO 8 ROSSI PIETRO GIULIO 9 MELICONI FILIPPO 10 CUPO SEBASTIANO 11 PATRICOLO LEONARDO 12 COSTANTINI TOMMASO 13 RUBBI RAUL 14 RESTA EDO 15 DALL’AGLIO LEONARDO 16 IUCIUC SAMUELE 17 GESSI MANUEL 18 VINCENTI MARCO 19 MUSSI LORENZO 20 LELLI MATTEO 18 CROCE GIORGIO 19 MARONELLI CRISTIAN 20 MONTANARI ANDREA 21 POZZATO ALESSANDRO 22 BOARETTO DIEGO