Per una volta partiamo dalla fine.
Al fischio finale dell’arbitro il tabellone indica 34 punti per gli ospiti e 33 per la Reno, una sconfitta strettissima e vicinissima ad un pareggio (entrambe le squadre segnano cinque mete trasformandone 4, ma il Carpi ne trasforma una da 3 punti) e che tuttavia rimane quello che è, appunto, una sconfitta. Bravo il Carpi e diverse cose su cui migliorare per la squadra di casa.
Esaurito questo incombente, però, torniamo indietro all’inizio della mattinata, anzi alla sera prima della partita, quando, causa diverse ricadute influenzali, almeno 3 dei giocatori giallo-blu marcano visita costringendo Sorrini ad alcune modifiche dell’ultimo minuto.
All’apertura dei cancelli, sotto un fitto tappeto di nebbia, il campo Barca si mostra in tutto il suo splendore: un manto di fango che promette di creare non poche difficoltà ai ragazzi.
Se anche solo mantenere l’equilibrio camminando richiede una certa attenzione, correre sarà una vera impresa!
Alla spicciolata arrivano tutti i convocati in maglia giallo blu e poco dopo anche il Carpi raggiunge il centro sportivo. Ma gli ospiti sono solo in dodici, da regolamento numero insufficiente per il riconoscimento della gara per l’assolvimento della obbligatorietà ma, più grave, per dare addirittura il via alle ostilità. Dopo un breve colloquio tra arbitro e allenatori, Sorrini decide di prestare quattro uomini agli avversari in modo da poter scendere in campo nonostante la difficoltà numerica del Carpi. Anzi, l’allenatore coglie l’occasione per rimescolare completamente le forze in campo mandando a giocare con i bianco-rossi quattro giocatori esperti come il capitano Pietro Rossi, due ali di lungo corso come Marco Vincenti e Leonardo Patricolo e l’estremo Leonardo Dall’Aglio. L’obiettivo è evidentemente quello di alzare il livello di difficoltà della partita ma soprattutto creare le condizioni per un impegno davvero allenante per quei ragazzi che normalmente entrano a partita in corso e che invece in questa occasione potranno farsi carico di responsabilità che non sono abituati a considerare.E questo vale non solo per i tanti 2007 che comporranno la prima formazione della Reno, ma anche per i “senatori” che, spostati dai ruoli abitualmente ricoperti e privati della serenità che può derivare dalla conoscenza reciproca dei compagni che in genere trovano al loro fianco nei rispettivi reparti, si spera riescano a trovare comunque le risorse per fare fronte ad una situazione tattica nuova ed imprevista. Per questo Sorrini chiede ai ragazzi in prestito di giocare comunque al loro massimo anche se si troveranno nella “spiacevole” situazione di dover affrontare i loro stessi colori.
Al fischio di inizio appare chiaro che il fondo del campo di gioco sarà un elemento determinante, con tanti errori da una parte e dall’altra, soprattutto con parecchi avanti a causa del fango che rende scivoloso l’ovale. Ma la Reno riesce comunque a portarsi in testa con due belle mete di Negrelli e Giraldi (solo una trasformata: Cupo manca per pochissimo la trasformazione da 3 punti della prima meta). Il Carpi accorcia con una meta favorita da un pallone perso al centro del campo per un passaggio errato: palla rimbalzante controllata di piede da un uomo del Carpi che riesce a recuperarla nella meta della Reno e a schiacciare la segnatura (meta poi trasformata). Si va la riposo con il punteggio di 26 a 7 dopo altre due mete di Cupo, da lui stesso trasformate.
Alla ripresa del gioco, Sorrini richiama in maglia giallo-blu Leonardo Dall’Aglio, per testarlo nell’inedito ruolo di apertura e manda a giocare da estremo in maglia bianco-rossa Sebastiano Cupo. Tra le fila della Reno fa il suo esordio nel mondo della palla ovale anche il neo tesserato Davide Brescia che mostra una gran voglia di dare una mano ai suoi compagni. Evidentemente però la grinta non basta e la Reno, fortemente squilibrata dai tanti “spostamenti” di ruolo e di maglia, incassa ben quattro mete, di cui una non trasformata, ed il tabellone segna il sorpasso con il punteggio di 26 a 34. Ironia della sorte, delle quattro mete del Carpi nella seconda frazioni di gioco, tre sono segnate dai prestiti, implacabili anche contro i propri colori. Sul finale di gara meta di Dall’Aglio, in giallo-blu, e trasformazione di Meliconi per il punteggio finale di 33-34.
Tanti complimenti dell’allenatore del Carpi ai ragazzi della Reno che hanno vestito la casacca avversaria e all’intera squadra bolognese: “Sono davvero dei bravi ragazzi” dirà l’allenatore ospite a Sorrini, e noi non possiamo che concordare.
Ma Sorrini non sarà tenero con i suoi ragazzi prima di rimandarli alle docce.
Al di là del risultato, che vale quello che vale per le modalità di composizione delle due squadre, i ragazzi hanno risposto solo in parte a ciò che ci si attendeva di vedere in campo. Più attenzione, più concentrazione e più determinazione, più voglia di aggredire palla e avversari. Tutte cose sulle quali si riprenderà a lavorare da subito, influenze invernali permettendo.