Su Stadio / Il Corriere dello Sport di martedì 20 luglio 2021.
Un bacino composto da oltre seicentocinquanta tesserati, ventuno squadre impegnate in tutte le categorie e cinquantacinque tra allenatori, manager e dirigenti.
Numeri da grande società, quelli del neonato Bologna Rugby, club formatosi dalla fusione di 1928 e Reno, destinato a diventare un punto di riferimento a livello nazionale. Nei giorni scorsi, infatti, presso il centro sportivo Barca, si è alzato il sipario sullo staff societario, che avrà il compito di guidare verso la retta via questo ambizioso progetto ovale.
Sono stati messi nero su bianco tutti i nomi, dunque, a partire da quello di Francesco Paolini che ricoprirà l’incarico di presidente del Giallo Dozza, con Raffaele Capone responsabile delle categorie seniores del Bologna e Giovanni Cavallini che si occuperà del Settore Giovanile. A Lucio Bini verrà affidato il ruolo di responsabile dei più piccoli, cioè la fascia d’età che parte dai 5 e arriva sino ai 13 anni, mentre dal punto di vista tecnico Matteo Ballo sarà una sorta di manager delle due prime squadre (Serie B e C1) e con lui ci saranno Gianluca Ogier, Damiano Vedrani e Raffaello Bolognesi. Le caselle dei team manager saranno occupate da Franco Rizzoli e Romeo Pisano, mentre la preparazione atletica sarà affidata all’immancabile Massimo Tomasetti, con Fabio Sermenghi che coordinerà l’attività di tutte le Juniores. La guida sportiva del Giallo Dozza, infine, sarà affidata all’ex 1928 Fiorenzo Guermandi, che allenerà ancora una volta la squadra composta interamente dai detenuti del carcere felsineo.
AMBIZIONE. «Puntiamo a essere competitivi con le città leader della nostra regione, come Piacenza, Colorno e Parma: la strada è quella della crescita di tecnici e atleti, a partire dai più giovani» ha spiegato Raffaele Capone, ex presidente della Reno e ora responsabile delle Seniores. «Numericamente siamo già tra le migliori società rugbystiche, ma dobbiamo crescere in qualità. L’unione sta già portando i benefici sperati: vedo un bel gruppo affiatato e sono certo che ci toglieremo grandi soddisfazioni».
SEDI. Altra grande novità di questa unione sarà rappresentata dal domicilio della società, o meglio dei diversi domicili della società.
Sì, perché detto che la “residenza” principale del Bologna Rugby dovrebbe essere il Centro Sportivo Bonori (in teoria, perché all’atto pratico ci sono ancora alcuni nodi burocratici da sciogliere con il Comune), il centro Sportivo Barca sarà confermato principalmente per l’attività giovanile, mentre la vera new entry sarà rappresentata dai campi della polisportiva Paolo Poggi di San Lazzaro, aprendo così anche un fronte orientale sul piano delle strutture cittadine: «Avere più poli di riferimento, quindi Bonori a nord, Barca ovest e San Lazzaro a est, è strategico per lo sviluppo del rugby bolognese» ha commentato Paolini. «Il confronto continuo tra atleti di ambienti diversi, specie fra i più giovani, porterà a una crescita personale.
I ragazzi adesso dovranno recuperare una nuova vita sociale e il gusto del divertimento: sono sicuro che gli eventuali problemi logistici saranno secondari rispetto ai benefici».
Andrea Nervuti