Bologna, 14 dicembre 2014
Alla Barca tornano i Lions Bologna che avevamo incontrato alla prima uscita FIR il 14 Ottobre, non cambia la squadra vincente, i gialloblu dello Zio Lelli, ma il risultato che passa da 40-5 all’odierno 83-0.
La cronaca della partita viene omessa e si segnalano le mete di: Focacci (che sblocca il risultato) e Rinaldi, entrambi alla prima di stagione, 4 ciascuno per Fabbri e Pellegrini e 3 di Baldoni, per le trasformazioni 8/9 di Osti e 1/4 di Baldoni che vede la sua media sporcata dal piazzare solo calci laterali e lunghi.
Finale primo tempo 52-0, finale partita 83-0.
In campo c’è stata poca partita a causa del divario tra le due squadre e ci si interroga se incontri di questo tipo abbiano un senso per due squadre che non hanno giocato il loro rugby, i Lions schiacciati da una squadra più fisica, più esperta e più avanti nel percorso formativo e la Reno perché non pressata e stimolata a risolvere situazioni al limite delle sue capacità. Basta riflettere davvero che però un senso o vari sensi li si trovano: ha senso per la Reno testare e accertare la crescita, ha senso per i ragazzi di Trigolo verificare che un secondo tempo più attento, grintoso e coeso ha fruttato un passivo di 30 e non 50 punti e ha senso per Alessandro.
Alessandro è un giocatore che a stagione inoltrata è passato dai Lions alla Reno per vari motivi tra cui la vicinanza geografica del campo e che oggi ha giocato il “suo” derby. Lui, i suoi genitori, i ragazzi delle due squadre i dirigenti e gli allenatori che nei vari capannelli chiacchieravano di come va (ed è andata in campo) senza nessun problema o rimpianto sul passaggio di maglia, ma anzi con cordiale amicizia, dimostrano la capacità di collaborare tra alcune realtà rugbystiche cittadine. Così questa partita ha senso anche per il rugby come sport in generale,
Per la Reno sono scesi in campo: Lelli, Pancaldi, Focacci, Castelvetri (V.Cap), Rinaldi, Pellegrini, Chiarati, Osti (Cap.), Baldoni, Fabbri, Ragazzini, Perrone, Faina.
Dalla panchina Suriani,Vacchi, Vittuari e Guillen De Lesma.