U14: visti a Treviso difficile essere brevi, per tutta Bologna

Silea, 10 maggio 2015

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La Reno torna da Treviso con la migliore prestazione in classifica degli ultimi anni (16 a Silea) e lascia tanto da scrivere, non solo di campo.
La cronaca dice che i nostri chiudono il girone del sabato con 3 sconfitte, che unite alle 4 vittorie valgono il quarto posto ad un soffio dalla terza piazza.

Partiamo lenti e la prima partita la vincono i gialloblu di Castelfranco che mettono il naso fuori dai loro 22 solo dopo 8′, i nostri si sentono a dieta e rimangono in bianco come la loro maglia (girata per evitar confusione), a seguire due vittorie con i padroni di casa di Silea e la società ospitante Benetton Treviso.
Si mangia, pare così-così, rimane fame e si riparte battendo l’Amatori Milano, a seguire le uniche due partite oltre le nostre possibilità con Udine e Sant’Anselms per poi chiudere battendo Venezia Lido (squadra molto forte penalizzata da un pomeriggio poco felice). La classifica è serrata e la maggior fortuna (che però si dice vada meritata) mette la Castellana (unica a battere gli inglesi che sbagliano nell’occasione un paio di calci) davanti ai nostri grazie ai bonus raccolti.

Domenica gli acciacchi (più d’uno accusa l’attività del giorno prima) e la voglia di fare prove unita all’intento di premiare gli atleti (avevano già abbondantemente dimostrato il loro valore) lasciandoli giocare in ruoli inusuali e spesso solo sperati ci consegna due sconfitte (Ancona e Tarvisium) e una vittoria contro la squadra che (per il resto imbattuta) vince il girone piazzandosi 13° (Fiumicello Brescia), secondo lo staff benissimo così.

Ora le considerazioni tecniche che valgono non solo per la Reno, si era infatti al via con la presenza di quattro ragazzi del Bologna1928. Il rugby cittadino (o di zona) dimostra costante crescita così da esprimere un livello notabile nel panorama nazionale confermando quanto già emerso a Cesena per il Torneo delle 6 Regioni a Pasqua quando aveva partecipato la metà Rossoblu di Bologna più 4 atleti Reno.
Piace parlare di livello societario e zonale perché a Treviso (e non nutro dubbi a Cesena) hanno giocato tutti in ugual misura ed anzi le “stelle” hanno spesso lasciato maggior minutaggio a chi per errore potrebbe essere considerato una riserva.

Prima di parlare di genitori e società la parte più importante: i ragazzi che poi citeremo uno ad uno perchè lo meritano per come si sono comportati in campo (vedi sopra) e fuori.
Fuori, le cose più belle sono state la coesione del gruppo (Forza Reno-Forza Bologna come da tifo genitoriale), l’educazione dei ragazzi (avuti complimenti ed invito a tornare degli albergatori) e la maturità dimostrata. Hanno chiesto loro di andare a letto verso le 10 per riposare il giusto sia venerdì che sabato, hanno consegnato loro i 4 telefonini che si erano portati. Dei bravi “cinni”, veramente.

Prima di chiudere genitori e società, quelli Reno li conoscevo già,quelli del Bologna (Carassiti, Priola e Testoni) sono stati la dimostrazione che si può finalmente pensare di costruire un clima in cui la rivalità è solo goliardica ed è abbondantemente superata dalla voglia di crescere insieme, il seme è gettato e in futuro queste classi di nati (2001-2002) sapranno darci esempio di come si lavora insieme. Le società (un grazie sentito a Nevio Pinardi del Bologna1928) imparino da chi dopo dieci minuti era riuscito a coniare i cori “Forza Reno-Forza Bologna” e “Una squadra due colori” che hanno accompagnato i ragazzi per due giorni, spiegando loro (di mio ci ho provato, spero senza far danni) perché sia organizzativamente e logisticamente difficile fare cose insieme (i regolamenti non aiutano) pur sapendo che è la strada giusta.

Giocatori presenti:
Baldo e Vacchi Leonardo che pure acciaccati hanno dato, come in tutto l’anno il loro supporto, anche fuori dal campo si è parte della squadra e del suo processo di crescita.
Baroni Paolino, pochi mesi di rugby e già pare un “vecchio”
Castel, quando pensa a giocare fa venir voglia di vederlo
Casper, la più bella presenza in stagione, oltre le mani il cuore
Filo (cha altro dire?)
Livio, uno di cui ti puoi fidare
Antonio, sai che non ti lascerà solo
Enrico, di mio ho visto perché valeva la pena di lavorare questi due anni
Brenno, il capitano, per voglia,agonismo e competenza: un esempio
Luca, il capitano del futuro, un uomo ovunque
Vinz, diresti vedendolo fuori che lì dentro è una roba così
Leo Perrone, non diresti vedendolo fuori che lì dentro è una roba cosìAle, in campo un esempio,sotto i pali un saggio
Rina, quando si ha voglia si gioca davvero.
Berni (Carassiti 1928) gambe, cuore e sorrisi, cosa chiedere di più
Ema (Paganelli 1928) un capitano vero non si è risparmiato mai, anzi si è presentato ed ha insistito per giocare la domenica anche dopo un leggero malore da caldo e pressione il sabato
Fabio (Priola 1928) se è così dopo 8 anni di calcio e uno di rugby chissa fra un po’
Enri (Testoni 1928) poche chiacchiere, tanta roba.

Staff Tecnico
Luciano Lelli – Allenatore – nulla da dire, tutti lo conoscono
Gentilezza Giorgio – vice allenatore, uno su cui contare
Osti William – dirigente/accompagnatore con la velleità di capirne (dù maròn per i tecnici)
Pinardi Nevio – lui non lo sa ma per noi sempre presente
Kimi – ordine e precisione nell’aiutare col sorriso

Genitori:
Baroni – l’animatore
Castelvetri – la certezza
Fabbri – il professionista, “grande”
Faina – da spalti competenti
Ragazzini – una presenza sicura e costante
Pancaldi – un fortitudino, da “fossa”
Rinaldi – capace di adattarsi, rugbysta
Carassiti – solo domande intelligenti
Priola – il guardiano rossoblu, fantastico
Testoni – ci si rivede di certo, che non c’è due senza tre.
LELLI-URIONI FAMILY – se mi date un dito vi prendo un braccio, e mi mangio pure quello

Di mio a tutti grazie per aver permesso di vivervi e poter scrivere questa cronaca pur non essendo Calabrò.

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